Primo anno produzione: 1989
Proprietà: Claudio Tipa
Enologo: Federico Staderini, Luca Marrone
Agronomo: Giuliano Guerrini
Conduzione: Biologico Certificato
Bottiglie prodotte: 25.000
Ettari: 16,00
Indirizzo: da Montalcino proseguire per circa 10 km verso Castelnuovo dell'Abate, quindi svoltare a sinistra verso Monte Amiata, dopo 400 m, prendere la prima strada a sinistra.
 
 
Vini che sembrano essere fatti da marziani per quanto sono assolutamente perfetti. Se quando qui, sotto la direzione della vecchia proprietà con Piero Palmucci non vi era spazio per una pianta che non fosse di Sangiovese Grosso, oggi con Claudio Tipa a ciò si è unito un rigore produttivo difficile da equiparare. Le vigne sono poste ad altitudini scalari, 200, 300 e 450 metri slm, con alcune piante testimoni di oltre 50 vendemmie, e una naturale selezione che fa del Sangiovese dell’azienda clone esemplare. Biologici da sempre, dunque fuori da ogni orientamento modaiolo, anche quest’anno i vini presentati sono dei grandi fuoriclasse a cominciare dal Brunello “annata” figlio di un millesimo tutt’altro che semplice, per passare alla stellare Riserva targata 2013, fino ad arrivare al Rosso di Montalcino, qui non una seconda scelta ma un progetto ben pensato che lancia la sfida a più di un Brunello.
Primo anno produzione: 1989
Proprietà: Claudio Tipa
Enologo: Federico Staderini, Luca Marrone
Agronomo: Giuliano Guerrini
Conduzione: Biologico Certificato
Bottiglie prodotte: 25.000
Ettari: 16,00
Indirizzo: da Montalcino proseguire per circa 10 km verso Castelnuovo dell'Abate, quindi svoltare a sinistra verso Monte Amiata, dopo 400 m, prendere la prima strada a sinistra.
 
 
Vini che sembrano essere fatti da marziani per quanto sono assolutamente perfetti. Se quando qui, sotto la direzione della vecchia proprietà con Piero Palmucci non vi era spazio per una pianta che non fosse di Sangiovese Grosso, oggi con Claudio Tipa a ciò si è unito un rigore produttivo difficile da equiparare. Le vigne sono poste ad altitudini scalari, 200, 300 e 450 metri slm, con alcune piante testimoni di oltre 50 vendemmie, e una naturale selezione che fa del Sangiovese dell’azienda clone esemplare. Biologici da sempre, dunque fuori da ogni orientamento modaiolo, anche quest’anno i vini presentati sono dei grandi fuoriclasse a cominciare dal Brunello “annata” figlio di un millesimo tutt’altro che semplice, per passare alla stellare Riserva targata 2013, fino ad arrivare al Rosso di Montalcino, qui non una seconda scelta ma un progetto ben pensato che lancia la sfida a più di un Brunello.