Primo anno produzione: 1962
Proprietà: Fabrizio e Laura Bianchi
Enologo: Andrea Giovannini
Agronomo: Andrea Giovannini
Conduzione: Convenzionale
Bottiglie prodotte: 450.000
Ettari: 72,00
Indirizzo: dalla superstrada Firenze-Siena uscita Poggibonsi nord, dalla rotonda seguire le indicazioni per Castello di Monsanto.
 
 
Fabrizio Bianchi e sua figlia Laura sono i fortunati proprietari di questa cantina-modello di Barberino Val d’Elsa. Nel 1962 dopo aver ricevuto la tenuta in dono dal papà, Fabrizio dà una svolta epocale in zona e vinifica per primo un Chianti da singolo vigneto, Il Poggio; decide poi di eliminare dall’assemblaggio le uve a bacca bianca infischiandosene dei dettami tradizionali del disciplinare, ed è tra i primi a dismettere la pratica della vinificazione per mezzo del Governo alla Toscana. Nella sua idea da precursore il Sangiovese merita tutte le attenzioni possibili, va vinificato da solo e seguendo un’enologia senz’altro più moderna. Oggi a quasi sessant’anni dalla prima vendemmia Il Poggio si fregia della menzione di Gran Riserva e dimostra con la sua classe innata di riuscire a contrastare, con una versione ottimamente riuscita, il difficile andamento climatico del millesimo 2014. La sorpresa più grande arriva però dal Chianti annata, un vino di complessità disarmante.
Primo anno produzione: 1962
Proprietà: Fabrizio e Laura Bianchi
Enologo: Andrea Giovannini
Agronomo: Andrea Giovannini
Conduzione: Convenzionale
Bottiglie prodotte: 450.000
Ettari: 72,00
Indirizzo: dalla superstrada Firenze-Siena uscita Poggibonsi nord, dalla rotonda seguire le indicazioni per Castello di Monsanto.
 
 
Fabrizio Bianchi e sua figlia Laura sono i fortunati proprietari di questa cantina-modello di Barberino Val d’Elsa. Nel 1962 dopo aver ricevuto la tenuta in dono dal papà, Fabrizio dà una svolta epocale in zona e vinifica per primo un Chianti da singolo vigneto, Il Poggio; decide poi di eliminare dall’assemblaggio le uve a bacca bianca infischiandosene dei dettami tradizionali del disciplinare, ed è tra i primi a dismettere la pratica della vinificazione per mezzo del Governo alla Toscana. Nella sua idea da precursore il Sangiovese merita tutte le attenzioni possibili, va vinificato da solo e seguendo un’enologia senz’altro più moderna. Oggi a quasi sessant’anni dalla prima vendemmia Il Poggio si fregia della menzione di Gran Riserva e dimostra con la sua classe innata di riuscire a contrastare, con una versione ottimamente riuscita, il difficile andamento climatico del millesimo 2014. La sorpresa più grande arriva però dal Chianti annata, un vino di complessità disarmante.